
Un migliaio gli imprenditori coinvolti nelle assemblee territoriali e un centinaio di pensionati nella loro assemblea. In un sondaggio, aziende ottimiste sul futuro
Ripartire insieme, imprese e Cna
Ripartire, insieme. Imprese e Cna. Ma non per tornare al punto in cui ci eravamo lasciati prima che scoppiasse la pandemia: l’emergenza Covid deve farci guardare ad un futuro senza avere gli occhi del passato, scrivere nuove regole e nuovi modelli. Che guardino al cambiamento, alla digitalizzazione, all’interconnessione e alla formazione continua.
Sono questi alcuni dei concetti chiave che hanno caratterizzato le 8 assemblee elettive Cna, sette territoriali e quella di Cna Pensionati.
Una stagione congressuale che ha coinvolto in maggio e giugno un migliaio di associati Cna Bologna: sette assemblee dove sono stati eletti Presidenti e Presidenze delle sette aree territoriali della città metropolitana e scelti i componenti per l’assemblea provinciale. L’assemblea Cna Pensionati. A cui sono seguite le nomine dei presidenti di mestiere, dei coordinatori delle dieci unioni Cna, dei gruppi di interesse giovani imprese, impresa donna, Cna industria, cinema e audiovisivo, commercio e turismo.
Tutte le assemblee si sono svolte presso aziende associate Cna, rispettando i protocolli sicurezza antiCovid, per dare un segnale di come l’impresa sia centrale per Cna da tutti i punti di vista, anche da quello logistico. In ogni assemblea si sono presentate anche storie “esemplari” di aziende che hanno saputo reagire all’emergenza.
“Una lunga stagione di democrazia – spiega Claudio Pazzaglia, Direttore Cna Bologna -dove gli associati di Cna Bologna hanno scelto le donne e gli uomini che li rappresenteranno, li ascolteranno, saranno la loro voce, daranno forza alle loro proposte, porteranno i loro problemi nelle sedi istituzionali”.
“Occasioni in cui si è fatto il punto su quanto è stato realizzato in questi anni – prosegue Pazzaglia –. Non c’è stata solo la resistenza e la reazione al Covid, ci sono state azioni importanti delle imprese e per le imprese, come gli investimenti sul 4.0, il progetto Riqualifichiamo Bologna per il Superbonus 110%, lo Sportello Estero. Appuntamenti in cui si è ascoltata la voce delle imprese, le loro necessità, anche le loro paure, ma soprattutto la loro visione del futuro che sarà anche la visione di Cna”.
Cna intanto aveva già ascoltato una prima voce delle imprese attraverso un sondaggio in cui è stato chiesto ad un campione di 1.000 piccole aziende un’analisi sugli andamenti e sulle previsioni in termini di fatturato, investimenti ed occupazione. Se il confronto con gli anni passati non è favorevole, il futuro viene visto con più speranza rispetto a qualche mese fa: tenuta del fatturato e crescita dell’occupazione, pausa di riflessione sugli investimenti, soddisfazione sull’andamento della campagna vaccinale.
Da quando l’Emilia-Romagna è tornata in zona bianca, è stato chiesto, come hanno reagito i clienti? Per il 60% delle risposte il numero dei clienti è lo stesso di prima, mentre per il 18% sono aumentati. Dunque, come era facile prevedere, il ritorno e si spera un lungo posizionamento in zona bianca sta già producendo buoni effetti sulle imprese. Che però non si fanno illusioni, sarà ancora dura, perché se i clienti tendono ad aumentare, il loro potere d’acquisto al contrario è diminuito: la pensa così un’impresa su due, mentre il 40% crede che sia rimasto invariato.
Guardando ad un confronto con lo stesso periodo dello scorso anno, in cui peraltro si stava già combattendo con Covid e Lockdown, per il 40% delle imprese il fatturato è diminuito, per il 19% è rimasto invariato e per il 30% è cresciuto.
Le previsioni sono decisamente più ottimistiche per i prossimi mesi: il 28% prevede una stabilità del fatturato che viene comunque salutata con soddisfazione, il 24% crede che aumenterà anche se coprirà solo una parte di quanto è stato perso in questi anni, il 6% vede una crescita notevole. Gli “insoddisfatti” sono il 28%.
Crescita nell’occupazione: il 53% pensa che il personale resterà invariato e il 12,50% assicura che procederà ad assunzioni. Solo l’8% prevede diminuzioni di organico e il 5% il ricorso ad ammortizzatori sociali.
Sugli investimenti le aziende ammettono che per i prossimi mesi ci sarà una pausa di riflessione. Il 41% non pensa di procedere ad investimenti. Però il 29% non ha ancora deciso, il 13% sicuramente investirà e l’11% probabilmente investirà.
Cna ha chiesto alle imprese anche un’opinione sui vaccini. Un’impresa su due dice che dopo una partenza lenta adesso l’accelerazione del piano vaccinale è molto confortante. Il 22% però afferma che i lavoratori delle aziende dovevano essere vaccinati prima e il 17% non è d’accordo per come sono stati distribuiti i vaccini.
“Le aziende, dunque, guardano al futuro con interesse e con speranza – conclude Claudio Pazzaglia – solo il 7% confida il timore che la propria impresa possa chiudere prima che l’emergenza virus si concluda. Stiamo vivendo un momento storico molto particolare, in cui una piccola azienda, veloce, smart, creativa e digitalizzata può vincere rispetto a concorrenti più lenti: la dimensione ora conta di meno, conta la velocità. Le imprese e Cna, per Ripartire Insieme, come indica il messaggio che ha accompagnato le nostre assemblee, devono essere ambiziose, giocare in attacco e sognare in grande, anche se si parte in piccolo”.





